Riscoprire e far rivivere la ricerca che «gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica. Questo non è solo uno dei testi più riconosciuti e apprezzati in ambito accademico, ma anche e soprattutto una lettura che, come la filosofia stessa, parla di tutti e a tutti, grazie allo stile espositivo accessibile e chiaro di Abbagnano, capace di catturare l’interesse anche di chi la filosofia l’ha conosciuta solo sui banchi di scuola o di chi forse sta ancora aspettando un primo incontro. Dopo La filosofia antica, questo secondo volume tratta i nuovi indirizzi della filosofia nati a partire dall’affermarsi del cristianesimo nel mondo occidentale: la ricerca, per La filosofia patristica e scolastica, nasce dalla religiosità stessa che, pur fornendo una verità dall’alto, determina nell’uomo religioso il bisogno di avvicinarsi a essa e comprendere il suo significato più autentico. Nicola Abbagnano racconta le correnti filosofiche tra il ii e il xvi secolo in una trattazione completa e analitica, approfondendo figure che saranno poi fondamentali per il pensiero moderno – da Sant’Agostino ad Averroè, da Bonaventura a Tommaso d’Aquino, fino a Guglielmo di Ockham. Abbagnano riesce a infondere nel lavoro di sistemazione storiografica l’entusiasmo intellettuale del filosofo, mostrandoci la storia della filosofia come un motore di idee e tesi che si avvalorano e contraddicono ciclicamente le une con le altre, tracciando la strada che l’uomo percorre da secoli e continuerà a percorrere fino alla fine dei tempi, perché tale è la sua natura. L’unica certezza che abbiamo è che «nulla di ciò che è umano è estraneo alla filosofia e che anzi questa è l’uomo stesso, che si fa problema a se stesso e cerca le ragioni e il fondamento dell’essere che è suo».
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