La forma della passione. Linguaggi narrativi e gestuali del Settecento francese
La riflessione filosofica è nel Settecento la causa di cambiamenti radicali nell'arte tutta, capaci di stimolare la nascita di nuovi generi letterari e pittorici, di produrre quella riforma del teatro che porta al riconoscimento pieno del ruolo dell'attore e della sua artisticità. Lo scrittore, l'attore, il pittore sono artisti accorti e solleciti solo se capaci di cogliere le sfumature gestuali attraverso l'osservazione dell'uomo e dei suoi atteggiamenti. L'artista, come il filosofo, deve uscire dal suo studio e guardare la natura in tutte le sue sfaccettature, esaminare e memorizzare gli uomini e i loro volti, la loro fisionomia e più di tutto le loro azioni. Il Settecento rivendica la potenzialità del gesto, un linguaggio delle passioni che non è arbitrario, sebbene non possa essere del tutto codificato. L'espressione gestuale, nell'ambito della scrittura, dell'arte attoriale e di quella pittorica, è valore espressivo mai inferiore alla parola.
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Anno edizione:2014
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