Vorrei scrivere molte cose in questa recensione. Ma mi limiterò a dire che chi fa battute su certe persone, anche solo ironicamente, rimpiangendo “i manicomi”, non sa davvero di cosa parla! Leggete questo libro, come tanti altri, fra cui per esempio “La follia della guerra” (che troverete sempre qui su Feltrinelli) e vi renderete forse minimamente conto delle sciocchezze che a volte dite, con una leggerezza agghiacciante! Detto questo, è sempre stato chiaro che abbiamo più di un padrone noi poveri umani insignificanti! Fra cui tutta la casta medica, della quale solo pochissimi, sono coscienti di dover davvero aiutare e ne prendono le distanze con coraggio! Questo dottore era uno di questi! Mancato purtroppo troppo presto! Mi auguro possa vedere quanto ha fatto e chiudo con una frase di questo prezioso libro, che consiglio davvero di leggere! “ Partecipiamo ad assemblee nelle quali ci pare di sognare. Non riusciamo a distinguere chi sono gli ospiti e chi sono i dottori…(Omissis).. guardavamo un gruppo di piccoli scienziati fanatici…(omissis) non abbiamo mai detto che non esiste la malattia mentale, ma sosteniamo che, per i pochi pazienti affetti da situazioni irreversibili, vi è una folla enorme che sta benissimo e ha la sola colpa di essere povera e dimenticata.” Questo libro potrebbe parlare di ognuno di noi! Prima o dopo!
Franco Basaglia, il dottore dei matti. La biografia
A un trentennio dalla morte, la figura di Franco Basaglia, il suo lavoro e la famosa legge che ha portato alla chiusura dei manicomi, continuano a suscitare grande consenso, ma anche molte critiche. Il libro, racconto di una vita, cerca di ricondurre la vicenda di Basaglia - tra l'antifascismo, il dopoguerra, l'università e la direzione degli ospedali psichiatrici di Gorizia e Trieste - all'interno dei mutamenti epocali che coinvolsero la società e la cultura italiane, in particolare nel tumultuoso ventennio 1960-1980 segnato dalle grandi lotte operaie e studentesche, ma anche dalle bombe stragiste e dal terrorismo, ventennio che si contraddistinse per una spinta riformista mai più ritrovata. Tra Gorizia e Trieste, Basaglia, unendosi a un gruppo di giovani psichiatri, realizzò, sperimentandola di giorno in giorno, una radicale riforma dell'istituto manicomiale, dopo aver denunciato l'orrore della segregazione e dei mezzi coercitivi utilizzati o dei cosiddetti sistemi di cura (come il massiccio uso dell'elettroshock). Una riforma ispirata non solo a principi di umanità, ma soprattutto al riconoscimento dei diritti del malato, della sua libertà, della sua appartenenza alla società civile, contro una condizione di emarginazione che escludeva qualsiasi possibilità terapeutica. Obiettivo di questo libro è riconnettere la figura di Basaglia alla cultura e alla politica dei suoi tempi, mostrando il valore della sua battaglia nel cammino d'emancipazione della società italiana.
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Anno edizione:2012
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ViRuGi 10 ottobre 2025Mancato troppo presto
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