Questo libro mi è stato regalato, io in effetti non conoscevo minimamentel'autore e non ne avevo neanche mai sentito parlare.Devo dire che è stata una piacevole scoperta!Romanzo molto fresco e scorrevole, con una storia carina e intrigante che non ti fa venir voglia di chiudere il libro.Cavina ha una scrittura molto leggera, come se stesse parlando con un amico e questo mi è piaciuto molto emi ha fatto apprezzare il libro ancor di più.
I frutti dimenticati
Suo padre era sparito nel nulla. Con la sua assenza, aveva lasciato un vuoto clamoroso. Ma la fantasia lo aveva trasformato in un uomo quasi magico, protagonista di mirabolanti imprese. Ora, quel padre da sempre ignoto è sbucato all'improvviso, lo ha rintracciato raccontando una bugia alla sua casa editrice. Di punto in bianco, lui dovrebbe chiamare papà un uomo che "per me non è niente, non è nessuno". Proprio quando diventa babbo anche lui, con una compagna che non è più sicuro di amare, mentre tutto sembra sfuggirgli di mano. Non è facile diventare figlio e padre nello stesso momento. Non è facile separarsi dalla madre del proprio figlio proprio in quel momento. Per fortuna, c'è un pozzo segreto e senza fondo a cui attingere. Un pozzo scintillante di amicizie e passioni, racconti e personaggi, avventure reali e immaginarie: piante officinali dai profumi secolari e sogni che volano come mongolfiere, nonne dai poteri speciali e millenni di battaglie nascoste tra le foglie. Per vedere sempre oltre, in mezzo alle onde della vita. E trovare una lingua segreta con cui parlare al proprio figlio appena nato.
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Anno edizione:2008
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PASQUALINA COLELLA 21 novembre 2016
Romanzo autobiografico ambientato a Casola Valsenio, un piccolo paese che sorge sulle colline della provincia di Ravenna. Cristiano racconta in maniera molto descrittiva e con un pizzico d'ironia le vicende della sua vita, lui un ragazzo cresciuto senza padre che si ritrova a vivere il dono della paternità. La narrazione è divisa in capitoli che alternano da un lato le vicende legate all'improvvisa comparsa del padre (dopo 33 anni), dall'altra i ricordi della sua infanzia e gli episodi della vita adulta. Per Cristiano non è facile diventare figlio e padre nello stesso momento, ma grazie alla nascita di Giovanni, il suo faro, imparerà a riflettere sulla sua esistenza. Una lettura piacevolissima, ricca di aneddoti e vicende divertenti del paesino dei "frutti dimenticati", ma anche un invito a saper individuare i propri "frutti dimenticati" per salvarli e proteggerli.
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Un bellissimo libro dove l'autore descrive la sua esperienza autobiografica di figlio che ha conosciuto il padre da grande (conosciuto per poi perderlo subito) e di futuro padre. Lucida ma tenera la descrizione della sua famiglia, dell'Istituto delle suore orsoline, di questo asilo dove sembra di esserci stati anche noi lettori. Mi è piaciuto molto anche lo stile di ripetere alcuni pezzi e di saltellare tra i ricordi della propria infanzia e la vita attuale. Bel libro e indimenticabili i personaggi tra cui i due nonni.
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