I fuorilegge della montagna
Testi descrittivi, fantastici, epici e talvolta anche noir che – contribuendo a delineare il ritratto dello scrittore – raccontano anche il cambiamento della società italiana dagli anni Trenta ai Settanta, e restituiscono la magia delle alte quote nelle parole di chi ha saputo cantarle come nessun altro.
Nato all’ombra della Schiara, «una delle poche grandi pareti dolomitiche che guardano direttamente la pianura», valente alpinista, Dino Buzzati nutrì un fedele e intenso amore per la montagna. Le vette sono un punto fermo della sua poetica: ricorrono spesso nei romanzi, nei racconti, nelle prose giornalistiche, e anche nei suoi dipinti. Di volta in volta metafora del mistero, immagine di un mondo ancestrale e fiabesco, giganti con cui misurarsi, obiettivo di conquista o simbolo di occasioni perdute. Lo testimoniano i pezzi raccolti in questa antologia, in massima parte articoli ed elzeviri usciti sul «Corriere della Sera» e su altre testate, ma anche brevi racconti e stralci di diario. Ci sono le sue cime preferite, in primis le Dolomiti di Cortina e bellunesi, ritratti di scalatori come Emilio Comici e Tita Piaz, Walter Bonatti e Cesare Maestri, imprese come la conquista del Cervino, del Bianco e del K2, fenomeni di costume come la diffusione dello sci, fino alle cronache di eventi sportivi come le Olimpiadi invernali di Innsbruck del 1964.
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Anno edizione:2025
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