Il Generale Roatta. Il passato rimosso del fascismo
La figura di Mario Roatta ha attraversato la storia italiana dal fascismo alla Repubblica. Capo del Servizio informazioni militari (SIM) dal 1934 al 1939, nella guerra civile in Spagna guidò il Corpo truppe volontarie italiane al fianco di Franco. Addetto militare a Berlino nel 1939, fu poi promosso capo di Stato Maggiore del regio esercito. Dal 1942 al comando della II Armata italiana in Croazia, fu l'autore della Circolare 3C con cui ordinò soppressioni e deportazioni di civili e partigiani jugoslavi. Caduto il fascismo fu nominato dal governo Badoglio capo di Stato Maggiore. L'8 settembre 1943 fuggì da Roma con il re. Primo nome della lista dei presunti criminali italiani consegnata dal governo jugoslavo alle Nazioni Unite, Roatta non rispose mai in tribunale della sua condotta nei Balcani. Processato per le attività del SIM, tra cui l'omicidio dei fratelli Rosselli, scappò in Spagna prima della condanna. L'amnistia del 1946 e il proscioglimento del 1948 lo resero libero. Il «caso Roatta» fu l'emblema della transizione italiana dal fascismo alla democrazia e di come la «continuità dello Stato» pose una pesante ipoteca sull'atto di nascita della Repubblica nata dalla Resistenza.
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Anno edizione:2025
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