Genesis

Per citare le parole del critico danese Niels Overgaard, Andy LaVerne è “uno dei metodici artigiani del jazz”. L’enorme quantità di lavoro che ha svolto come pianista, compositore e educatore durante gli ultimi cinquant’anni, non è riuscita a prosciugare la sua vena creativa. Si è misurato con gli stili più disparati, da quello di Bill Evans a quello di Chick Corea, fino alla fusion, sempre sfuggendo al rischio della prevedibilità. E ora con il suo nuovo album “Genesis”, registrato nel dicembre 2015 e pubblicato da Seeplechase, aggiunge nuove sfaccettature alla sua maestria. Nei nove pezzi continua però come sempre ad accostare abilità compositiva e bravura esecutiva. A valorizzare quest’ultimo aspetto l’ottima interazione con i due musicisti che lo accompagnano: Mike Richmond a basso e violoncello e Jason Tiemann alla batteria.