Ho scoperto questo libro un po' per caso e l'ho comprato principalmente perché l'autrice si chiamava come una persona a me cara. Non mi sarei mai immaginata di leggere un libro cosí bello. Straordinaria la "contemporanieatá" di Gilgi! Il libro é stato scritto ottanta anni fa ma la protagonista potrebbe essere una ragazza del 2020.
Gilgi, una di noi
Gilgi è una ragazza allegra e indipendente, cresciuta in una famiglia borghese, tra mobili che sanno di vecchio e idee di un'epoca ormai superata. Rappresenta un esempio limpido e scanzonato di quella che i giornali del suo tempo definiscono la «nuova donna». Quando non lavora come segretaria e dattilografa, ascolta il jazz, fantastica sul futuro, ama flirtare e divertirsi in compagnia di amici come Pit, che pontifica sul socialismo, e Olga, che è affascinante e non ha paura di esserlo. La sua esistenza, sempre scorsa sui binari di una rigorosa e sognante autodisciplina, deraglia però quando conosce Martin, uno scrittore bohémien capace di scuoterne le certezze costringendola ad affrontare i paradossi e i contrappassi dell'autonomia in un mondo di uomini. L'incontro con l'amore innesca infatti una vitale sfida per difendere la propria libertà, che sfocia in un finale vertiginoso e sorprendente. Una protagonista memorabile per un romanzo ilare e sensuale, che per la sua sfacciata modernità venne messo al rogo dai nazisti. Un gioiello di stile che racconta con leggerezza e ironia una donna alla tumultuosa ricerca di una sottile, ingorda, dirompente felicità.
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mar 28 dicembre 2021Gilgi
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può capitare che un libro scritto ottanta anni fa letto oggi possa apparire di un'attualità sconvolgente. è questo il caso di "gilgi, una di noi", storia di una ragazza ribelle che con tenacia e disciplina cerca di affermare la propria indipendenza e trovare il suo posto nel mondo. si tratta di un vero e proprio romanzo di formazione al femminile la cui forza risiede, oltre che in una prosa limpida e potente, nella bellezza di un personaggio complesso e pieno di fascino. da non perdere!
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ALBINA FIAMMA 16 gennaio 2017
Merito all'Orma Editore per aver pubblicato un libro di straordinaria intensità quale 'Gilgi, una di noi'. Censurata nel 1931 in Germania, tra i libri messi al rogo nel 1933 dai nazisti, l'opera della Irmgard Keun torna nella sua interezza al lettore ed è con un sussulto dell'anima che pagina dopo pagina la narrazione si fa concreta e Gilgi, la protagonista della storia, diventa davvero "una di noi". Fa la sua comparsa sulla scena come una indomita ragazzina determinata ad avere successo, metodica, piena di certezze e poco avvezza a perder tempo. Decisa ad essere indipendente, studia, lavora, si cuce da sola gli abiti, ha un suo stile e una sua personale morale. Nella Germania travolta dalla crisi del primo dopoguerra e scossa dai conflitti sociali e politici - i nazisti sono a un passo dal prendere il potere - Gilgi va dritta per la sua strada fino a che la sua granitica volontà viene spazzata via dall'amore. Inatteso, indesiderato ma impossibile da respingere, e l'amore ha un volto, un nome: Martin. Quanto di più diverso da lei: un girovago scrittore squattrinato che vive di una piccolissima rendita ben al di sopra delle proprie possibilità e che non si interroga mai del domani. Ordine contro disordine. Ma l'amore può tutto, anche travolgere chi è abituato a considerare la vita come un registro contabile: entrate, uscite. La crisi economica incalza. Gilgi perde il lavoro e non ne cerca un altro, vive come fa Martin, lasciando che le giornate volino via poco più che oziando. Ma per Gilgi i rimorsi della coscienza divorano l'io. È troppo. Mischiarsi alla folla di indolenti e rassegnati che sopravvivono con il sussidio quando si sa di avere la forza di conquistare il mondo corrode l'amore che la lega a Martin. Una gravidanza inattesa e l'incontro con un ex fidanzato schiacciato dai debiti e condannato all'infelicità la costringono a reagire, riprendere in mano la sua vita. Non sarà mai davvero felice se non torna a far parte del suo operoso mondo, se non sente di far qualcosa di utile per la società. E pazienza se dovrà rinunciare a Martin. L'amore aspetterà il suo turno: prima la coscienza, la rettitudine. La Keun scrive un libro che letto oggi sembra di un'attualità sconvolgente. Descrive la crisi della società tedesca degli anni '20 lasciando presagire il clima di disperazione in cui si anniderà il verme del nazismo. Scava nell'animo della protagonista rendendola così umana. Spensierata e spudorata nei suoi primi convincimenti; persa e spaurita quando è privata del suo quotidiano. Ribelle e mansueta. Due anime. Sarà il contatto con la dura realtà della povertà, dei patimenti dei suoi amici a farle comprendere il dramma del suo tempo, a raffigurarsi le masse per cui tanti giovani si impegnavano a far lotte sociali e politiche rischiando la prigione, salvo scoprirsi coraggiosa davvero al momento di sacrificare l'amore per proteggere la vita che le cresce dentro e riappropriarsi dei suoi sogni. Un libro di rara fascinazione che pure contiene un che di tragico che lo rende necessario.
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