Giornale napoletano della Domenica scientifico, artistico, critico, letterario. Anno I. Numero 1 (-51), 1882. Tutto il pubblicato - copertina
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51fascicoli scioltiin folio cm 40 x 52 circa, piega centrale, pp. 4 per ciascun numero, tranne il numero doppio del 5 marzo di 8 pp. Prima annata completa, e tutto il pubblicato, dal numero 1 del 1o gennaio 1882 al numero 51 del 17 dicembre 1882 (sull'ultimo numero si specifica che il numero doppio del 5 marzo vale come numero 52 del giornale) di questa rivista fondata da Francesco Fiorentino (che ne fu direttore) e da Vittorio Imbriani. Il giornale ebbe vita breve e fu pubblicato per un solo anno. Il gruppo che diede vita al giornale (oltre a Fiorentino e Imbriani vi erano altri collaboratori come Bertrando Spaventa) proveniva dall'esperienza del 'Giornale napoletano di filosofia e lettere' ma diede alla nuova rivista un taglio piu' letterario archiviando la discussione filosofica.Il proposito con cui nasceva ricorda in parte quellidel fondatore del 'Fanfulla della Domenica' che, in certo modo,sono qui ribaditi, ovvero riportare il senso delle proporzioni nel giudizio intorno alle lettere italiane, quindi pensareal rinnovamento della critica italiana e dichiarare guerra a a quanti fossero indegni del buon nome delle lettere. Infatti Vittorio Imbriani, "il piu' importante dei collaboratori, era d'avviso, come del resto il Fiorentino, che la critica in Italia fosse troppo indulgente e a giustificazione di cio', ma con criteri assaidiversi da quelli del Martini e da quelli propri del Chiarini, comincio' a tartassare filologi e poeti con insolita franchezza e violenza, nonnota alla letteratura del tempo e che conoscono i lettori delle sue 'Fame usurpate'.Severo era anche il Fiorentino; ma non cosi' tagliente e mordace nei giudizi.Comparvero sul Giornale Napoletano della Domenica anche documenti, scritti inediti, novelle e canti popolari. Ma cio' che vi appare di piu' importantefurono i molti articoli di critica letteraria e segnatamente quelli dell'Imbriani, che con note ed articoli numerosissimi, assicuro' una fama non caduca a se' e al periodico. Tanto e' vero che, venuta meno la sua collaborazione, il Giornale perdette la sua maggior attrattiva e non si pubblico' oltre per molto. Cesso' nel dicembre dello stesso '82" (Attilio Momigliano, "Problemi ed orientamenti critici di lingua e di letteratura italiana", vol. 1, 1977, p. 79).

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51fascicoli scioltiin folio cm 40 x 52 circa, piega centrale, pp. 4 per ciascun numero, tranne il numero doppio del 5 marzo di 8 pp. Prima annata completa, e tutto il pubblicato, dal numero 1 del 1o gennaio 1882 al numero 51 del 17 dicembre 1882 (sull'ultimo numero si specifica che il numero doppio del 5 marzo vale come numero 52 del giornale) di questa rivista fondata da Francesco Fiorentino (che ne fu direttore) e da Vittorio Imbriani. Il giornale ebbe vita breve e fu pubblicato per un solo anno. Il gruppo che diede vita al giornale (oltre a Fiorentino e Imbriani vi erano altri collaboratori come Bertrando Spaventa) proveniva dall'esperienza del 'Giornale napoletano di filosofia e lettere' ma diede alla nuova rivista un taglio piu' letterario archiviando la discussione filosofica.Il proposito con cui nasceva ricorda in parte quellidel fondatore del 'Fanfulla della Domenica' che, in certo modo,sono qui ribaditi, ovvero riportare il senso delle proporzioni nel giudizio intorno alle lettere italiane, quindi pensareal rinnovamento della critica italiana e dichiarare guerra a a quanti fossero indegni del buon nome delle lettere. Infatti Vittorio Imbriani, "il piu' importante dei collaboratori, era d'avviso, come del resto il Fiorentino, che la critica in Italia fosse troppo indulgente e a giustificazione di cio', ma con criteri assaidiversi da quelli del Martini e da quelli propri del Chiarini, comincio' a tartassare filologi e poeti con insolita franchezza e violenza, nonnota alla letteratura del tempo e che conoscono i lettori delle sue 'Fame usurpate'.Severo era anche il Fiorentino; ma non cosi' tagliente e mordace nei giudizi.Comparvero sul Giornale Napoletano della Domenica anche documenti, scritti inediti, novelle e canti popolari. Ma cio' che vi appare di piu' importantefurono i molti articoli di critica letteraria e segnatamente quelli dell'Imbriani, che con note ed articoli numerosissimi, assicuro' una fama non caduca a se' e al periodico. Tanto e' vero che, v

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