La trama è ordinata, Montalbano è sul “pezzo”, si ha la possibilità di seguire l’ indagine da cima a fondo. La situazione non nuova in Camilleri, di sapere con largo anticipo il “colpevole” serve a rivelare come si è svolto l’assassinio. Non posso rimproverare a Camilleri di aver scritto un “giallo”, mi ha sorpreso il dialetto più alla lettera che ha soppiantato il dialetto addomesticato solito. Non mancano i colpi di scena, meno la suspence.
La giostra degli scambi
«In fondo il romanzo poliziesco è un altro modo di fare storia: attraverso quella cronaca fittizia che il commissario Montalbano scopre sempre più vera della realtà». Salvatore Silvano Nigro
La giornata comincia storta per Montalbano: intervenuto per sedare una rissa sulla spiaggia di Marinella ha colpito l’uomo sbagliato e poi, scambiato per uno degli aggressori, viene fermato dai carabinieri. Infine scopre che Adelina ha scambiato un galantuomo per ladro e gli ha sbattuto in testa una padella… Approdato finalmente in ufficio il commissario viene informato di un anomalo sequestro: una ragazza è stata aggredita in una strada solitaria, narcotizzata e rilasciata dopo qualche ora illesa. La cosa si ripete dopo qualche giorno; questa volta la vittima del sequestro lampo è la nipote di Enzo, il proprietario della trattoria rifugio di Montalbano. L’unico filo che lega i due sequestri è l’età delle due donne, 30 anni, e il lavoro in banca. A questa indagine si affianca quella per l’incendio doloso di un negozio di elettrodomestici il cui proprietario, Marcello Di Carlo, pare essersi volatilizzato: fuga d’amore dopo un soggiorno alle Canarie, sparizione studiata per sottrarsi ai debitori o vendetta della mafia per pizzo non pagato? La vicenda all’inizio sembra banale, ma un terzo sequestro lampo - ancora una volta una ragazza che lavora in un istituto di credito - e il ritrovamento di un cadavere apre nuovi scenari. Di chi è il corpo? e dove è finita la fidanzata segreta di Di Carlo? Sebbene il commissario si senta invecchiare, forte delle sue intuizioni e del suo agire fuori dagli schemi vede giusto e superando la soluzione a portata di mano - mai fidarsi delle apparenze - giunge alla verità. Grazie alla sua logica stringente, ma soprattutto alla sua capacità, quella sì che si avvale del peso degli anni, di comprendere moventi e sentimenti.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROBERTO 18 agosto 2024Un giallo di nome e di fatto
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vale 30 marzo 2023eh si
tutto un altro mondo rispetto al film. non si possono paragonare.
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Stefania Rivelli 19 maggio 2018
Amo molto Camilleri e adoro leggere i suoi libri che secondo me non deludono mai, che siano quelli del Commissario Montalbano che altri.Più passano gli anni, più Andrea Camilleri, come i grandi vini della sua terra, migliora e diverte. In questa storia, ai consueti "ingredienti" che hanno decretato il meritato successo della serie, si aggiunge un tono più malinconico, con i riferimenti sempre più frequenti alla vecchiaia incipiente di Montalbano
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