Manzini è uno dei miei scrittori preferiti: inutilo dirlo, una penna che è una garanzia. A voi, buona lettura!
Un paese che ha perso l’etica, e ragiona con il codice a barre. Un paese di vecchi, e per vecchi. Pubblicato originariamente nel 2007 La giostra dei criceti è satira sociale, suspense, il sentimento e il cinismo, i morti di fame e i morti ammazzati.
«Straordinario, magnifico Antonio Manzini» - Antonio D’Orrico, La lettura - Corriere della Sera
La giostra dei criceti racconta una rapina e una grande macchinazione. Quattro balordi della mala romana, René, Franco, Cinese e Cencio, hanno organizzato un furto in banca, ma qualcosa andrà storto. Nel frattempo nei palazzi del potere, negli uffici del ministero del Tesoro, alcuni burocrati organizzano una trama allucinante per risolvere drasticamente il problema delle pensioni. Tra questi due mondi apparentemente senza contatto, tra centro e periferia, in cima e in fondo alla scala sociale, tutti cercano la stessa cosa: il colpo grosso e definitivo, quello che ti sistema per sempre. Nel mondo di Manzini il male, la violenza, la volgarità, la presunzione, non risparmiano nessuno. Che si tratti di un impiegato dell’Inps che si crede un giustiziere, dei generali dei Servizi segreti, di personaggi oscuri e innominabili, dei più sgangherati banditi di piccolo calibro. A dettare l’azione è sempre la febbre della ricchezza, l’ansia della furbata, il miraggio della «svolta». Nessuno è davvero una persona perbene, un cittadino in regola, neppure le anziane pensionate che forti di un mensile sicuro pensano solo a se stesse, oppure i giovani, pieni di risentimento. Tutti cercano di fare la pelle all’altro, pur di stare davanti, pur di accaparrarsi un vantaggio nella lotta per la sopravvivenza. Si corre e ci si rincorre, come su una ruota, tra comico e tragico, commedia e noir. Verso il botto finale.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Pamela 16 giugno 2024
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Rosolino 20 marzo 2022Manzini d'antan.
Come mai non ci siamo quasi accorti di un autore magnifico come Manzini, fino a quando non ha creato l'ennesimo poliziotto "seriale" come Rocco Schiavone? Forse dovremmo frequentare di più le librerie, guardare meno le classifiche e non leggere le.....................recensioni :) Questo romanzo, nato diversi anni prima dell'ormai famosissimo vicequestore, ha tutti i presupposti per diventare una sceneggiatura per un thriller di grandissimo successo (per dircela tutta, degno di una regia di Tarantino),
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silvia sadun 29 gennaio 2018
Ho scoperto per caso esistenza di Manzini, di solito i gialli italiani non mi attirano gran che, ed è stata una piacevole sorpresa, il libro e ben scritto, intrigante e diverso, ti prende subito e non vedi l’ora di continuare, dopo il primo che ho letto , la pista nera, ho continuato con gli altri, senza mai pentirmene, consiglio senz’altro agli amanti del genere ma anche a chi non cerca solo un giallo...
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