Il giovane Jim

Jim è un ragazzino di campagna di 10 anni che vive con la madre vedova e tre zii durante la Grande Depressione. Tra nuovi amici, piccole avventure, episodi di vita rurale e domestica, Jim si trova ad affrontare il compito di crescere. Una bella storia di formazione, dallo stile poetico ma scorrevole. Alla fine però mi ha lasciato un senso di incompiuto e il desiderio di saperne di più sulla vita di Jim e degli altri personaggi.

Questo è un romanzo fresco, lieve ma significativo, che affronta le scoperte, le debolezze e le paure del mondo infantile, senza tralasciare quelle di chi ricopre ruoli genitoriali. È un libro fatto di tenere sottigliezze che si sentono anche proprie, scritto da un autore che ricorda molto bene come ci si sente quando si è un bambino. Le pagine sono intrise di adorabili scenette che si creano tra Jim e i tre zii, che sono sempre pronti allo scherzo e all'insegnamento. Un libro per tutti, bimbi e adulti. Finirete di leggerlo e penserete: "Delizioso!"

Il giovane vive con innocenza la sua infanzia in una fattoria insieme alla madre vedove e a tre zii, una infanzia come poteva essere quella di tanti bambini dell'epoca. Gli accadono cose, comuni a quell'epoca come la malattia che colpisce un amico, la poliomelite, o l'arrivo dell'elettricità in paese, e altre di cui a volte non si rende conto, o non capisce, e che sono forse più chiare al lettore che ne scorre le pagine; la prosa semplice e poetica dell'autore ci restituisce l'incanto di questo suo divenire grande, giorno dopo giorno. Un libro adatto anche per i lettori adolescenti