Questo è il primo album di Giusy che acquisto. Il singolo apripista, pur non avendo avuto molta fortuna nella gara sanremese di quest’anno, mi è subito piaciuto, invogliandomi ad ascoltare un assaggio di tutte le altre tracce. Due aspetti mi hanno colpito già da questo primo ascolto: la vocalità della cantante siciliana e l’arrangiamento dei pezzi. Giusy è infatti dotata di una timbrica alquanto caratteristica, che se da un lato la rende fortemente riconoscibile, dall’altro può incidere negativamente sulla pronuncia delle parole, se esasperata come in alcune sue canzoni del passato. Qui invece il pericolo è scongiurato: la Ferreri ha raggiunto una sua maturità artistica, che le ha consentito di interpretare ciascuno dei 14 brani in modo limpido, trovando il giusto equilibrio con la sua peculiare vocalità. Ciò è impreziosito anche dalle sonorità, molto contemporanee, con cui sono stati incisi: suoni ricercati che vestono ciascun pezzo del giusto ritmo. Il progetto si caratterizza anche per le importanti firme autoriali da cui sono nati molti suoi brani, dall’intensa “Immaginami” scritta da Marco Masini alla hit estiva “Partiti adesso”, composta da Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti, così come “Occhi lucidi”. Una menzione speciale merita l’eccezionale “L’amore mi perseguita”, in cui Federico Zampaglione – autore di testo e musica – è anche interprete insieme a Giusy, che ci regala così un meraviglioso duetto. Tra i brani migliori segnalo pure “Il mondo non lo sa più fare” e la title – track “Girotondo”, una canzone che trasmette forza e speranza e meriterebbe di essere pubblicata anche come singolo. Per quanto concerne il packaging, va sottolineato come il booklet contenga un bellissimo servizio fotografico ma, curiosamente, sia privo dei testi dei brani. È questa una scelta che ricorda gli album di alcuni artisti stranieri, come ad esempio i Coldplay, ma che personalmente non condivido.
