Giuseppe Capogrossi

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<p>Brochure della mostra di Giuseppe Capogrossi alla galleria Martano/Due, Torino, aprile - maggio 1970. Scritti di <strong>Giulio Carlo Argan</strong> e <strong>Michel Seuphor.</strong> Con 19 illustrazioni in bianco e nero. Una tavola a colori ripiegata. Un fotoritratto dell'artista. Attività espositiva</p> <p>Documenti n. 24</p> Cm 23x12. pp. 24 non numerate. . Molto buono (Very Good). . . . <p><em>Giuseppe Capogrossi, dopo la  laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, nel 1923-24 studia pittura con Felice Carena. Nel 1930 partecipa per la prima volta alla <strong>Biennale di Venezia</strong> e da allora nimerosissime saranno le sue pattecipazioni alla stessa biennale, alle <strong>Mostre Sindacali Romane</strong> ed alla <strong>Triennale di MIlano</strong>.</em><br /><em>Nel 1932 con Corrado Cagli, Emanuele Cavalli ed Eloisa Michelucci, espone alcune sue opere  alla Galleria Roma e l'anno successivo alla Galleria il Milione di Milano e alla Galleria Jacques Bojean di Parigi. Mostre che furono notate e recensite dal critico Waldemar George che conierà per questi artisti il termine "Ecole de Rome", (Scuola romana). Negli anni 1939 1940 e 1942 partecipa al <strong>Premio Bergamo</strong>. Delle numerose mostre del dopoguerra si ricordano quelle alla Galleria Il Cortile, Roma (1947); Galleria Il Secolo, Roma (1950);  diverse partecipazioni a  <strong>Documenta </strong>di Kassel e alla <strong>Biennale di San Paolo</strong> del Brasile; mostre personali alla Galleria del Cavallino, Venezia (1964 e 1966) e alla Galleria del Naviglio, Milano (1965).</em></p>

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