Pur avendo sempre preferito Lignano Sabbiadoro a qualsiasi altra località del litorale friulano - questioni affettive, la famiglia materna “esce” non distante dalla Piccola Florida cara a Hemingway - ammetto che la Nagele ti invoglia a fare come il Maestro Battiato, fare scalo a Grado, amena località turistica della bassa friulana. Certo il 1982 di Battiato era altra storia, altra musica, altra atmosfera. Come “altro” sembra l’amabile giallo della scrittrice austriaca, che non conoscevo: scritto bene, buona leggibilità, personaggi ben caratterizzati, una trama più che plausibile, verosimile direi, il tutto in un’ambientazione conosciuta (e, mi si creda, leggere e vedere è tutt’un’altra cosa che leggere e immaginare). Sembra un giallo di altri tempi, ma senza definire quali tempi, se passati, presenti o futuri; un giallo di sempre, quindi, ça va sans dire, un buon giallo. E da cosa lo si capisce inoltre che è un buon libro? Dal fatto che la Nagele mi ha invogliato a leggere quelli prima e quelli dopo Grado nella tempesta: mi ha incuriosito a seguire le vicende della Commissaria Degrassi. E brava Andrea Nagele!
