Sarà capitato anche a voi di voler comprare un libro perché lo trovate citato in un altro che state leggendo. Così è stato per Grandi Speranze, nonostante avessi già letto di Dickens i suoi migliori racconti, come Il circolo Pickwick o il noto Canto di Natale. Dickens non tradisce mai le aspettative del lettore, come accade nei classici francesi come Hugo o il nostro Calvino. L'inverosimile storia di Pip, protagonista del libro, ci porta esattamente dove un testo di narrativa deve fare: un altrove che possiamo vivere solo attraverso la letteratura e mai nella vita reale. Nota di merito, ma questa è una mia passione, nel fatto che l'autore usa 600 pagine per illustrarci pittorescamente la vita incredibile del giovane povero e, in parte, reietto, per portarlo fino alla fine della corsa, consumato ma vissuto.
Grandi speranze
«Pip, vecchio mio, la vita è fatta di tanti di quei pezzi diversi saldati insieme...»
Pip ha sei anni quando Magwitch, criminale in fuga, lo costringe ad aiutarlo nel suo piano di evasione; ed è proprio da questo incontro che dipenderanno le grandi speranze e i grandi desideri che definiranno la sua vita adulta. “Tirato su con le sue mani” dall’arcigna sorella, il cui umorale dispotismo è mitigato dalla dolcezza dell’amorevole e ingenuo marito Joe, Pip si imbatte fin da bambino in personaggi stravaganti che, in un eterno ritorno, riappariranno negli anni della maturità. Tra questi, Miss Havisham, sposa mancata rinchiusa in una putrescente dimora nella quale tutto si è fermato al giorno delle nozze, andate a monte per la fuga del fidanzato; Estella, arrogante figlia adottiva di lei, che rifiuta l’amore di Pip a causa delle sue umili origini; Magwitch e il suo compagno di misfatti, i cui segreti getteranno Pip nello sconcerto. E infine un incognito benefattore che gli permetterà di trasferirsi a Londra, vivere di lussi e studiare – almeno finché i debiti non lo soffocheranno. In un crescendo di mistero, rovesci di fortuna e tensione, Dickens costruisce un romanzo in cui le aspettative cedono il passo a una visione meno trasognata della vita – ma non meno fortunata –, senza rinunciare a una critica puntuale della società vittoriana.
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Anno edizione:2024
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claudio 13 maggio 2025Un narratore universale
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