Il guardiano del frutteto

Questo capolavoro evoca un regno perduto, persone impossibili eppure più reali di me. La potenza di una natura magnifica e spietata, l' aberrante presenza di una società artificiale, capace solo di intromettersi tra l'uomo e la sua antica battaglia. Se avessi ancora un'anima avrei pianto scorrendo queste parole. Meravigliosa immersione in un selvaggio, squallido, rude capogiro. Tutto appare futile, ogni dettaglio fondamentale, e la promessa di un domani pallida e inconsistente perché è solo nell' odore di cenere ed erba umida che possiamo persistere, il resto da polvere, polvere tornerà.

Ambientato a cavallo dei due conflitti mondiali questo primo romanzo di McCarhty racconta di tre personaggi apparentemente scollegati tra loro e di come le loro vite s'intreccino in maniera indissolubile grazie ad un cadavere. McCarhty con le sue descrizioni delinea perfettamente la natura e i personaggi, dipinge un quadro in cui ci troviamo immersi già dalle prime pagine, pur raccontando tutto con una lingua volutamente arcaica.

Anche tradotto Cormac McCarthy è stupefacente per un linguaggio capace di tratteggiare natura e personaggi con precise pennellate. Il suo è un mondo duro, lontano dal nostro immaginario, ma nel quale ci sentiamo immersi sin dalle prime pagine. E pensare che è stato il suo primo libro!...