Anno 1991. il carismatico Steve Sylvester e soci danno alle stampe il loro album più smaccatamente heavy metal. Un disco che non può mancare nelle discografie dei metalheads italiani, quantomeno coloro che amano le declinazioni più classiche del genere. La title track è un brano anthemico, "autocelebrativo". Lo potremmo definire come il corrispettivo di "Kings of Metal" per i Manowar. Un classico immancabile in sede live. Altro brano di rilievo è "Baphomet", un trascinante heavy-power da manuale; forse la gemma più fulgida di tutta la produzione della band. Altri momenti di spicco sono rappresentati dalle tracce "Where Have You Gone?", "Family Vault" e "Way to Power". La natura heavy-oriented del lavoro non deve fare certo pensare, però, che nel disco latitino gli aspetti sinistri e sulfurei - qui conditi anche da una manciata di misticismo - tipici della band. Questi sono infatti ben presenti sia nei testi che nelle sonorità. Il tutto è semplicemente ammantato da un pesante strato di acciaio.
