Non sono sicura che mi sia piaciuto questo libro. Non sono sicura che mi sia piaciuto il modo in cui ti mette davanti alla realtà. La realtà di quanto sia facile, lentamente e inconsapevolmente, per fare ciò che gli altri si aspettano da noi, annullare completamente se stessi. Diventi moglie, madre... e lentamente, dimentichi di essere anche semplicemente, soprattutto, una donna e una persona. È egoismo volersi riappropriare di se stesse? Significa dare meno importanza alla famiglia? Voler meno bene ai figli? Ovviamente no. Ma se accanto hai la persona sbagliata può fartelo sembrare sbagliato. Quante donne vivono come Helena? Magari in situazioni non portate allo stremo, ma comunque dimenticando, nascondendo a lungo, o addirittura per sempre, in un angolo della coscienza i propri desideri, i propri sogni, le proprie aspirazioni, il proprio essere una persona che ha delle esigenze sue, al di fuori dagli altri ruoli che ricopre? "No, no, no" ho urlato dentro di me quando sono arrivata a quello che pensavo essere il finale. Perché nonostante tutto quello che ci ha detto di Lucio, le lente manipolazioni, i ricatti morali, io quello non me lo aspettavo. No. Ma poi scopri che non è il finale. Che la storia è qualcosa di diverso da quello che credi... forse perfino una storia vera. O forse no, non ci è dato sapere. Ma il finale cambia ancora. E finalmente puoi sorridere. Ma è un sorriso un po' amaro. Perché sai che spesso, nella realtà, non è con un sorriso che si conclude la storia.
