Ho servito il re d'Inghilterra" di Bohumil Hrabal è un romanzo capace di accompagnare il lettore senza imporsi, una narrazione scorrevole che segue la vita del protagonista, Jan Dítě, con ironia e lucidità. Jan è un uomo che impara a cogliere le opportunità, affinando l’arte di leggere le persone grazie alla sua carriera di cameriere, osservando, studiando e rubando il mestiere con discrezione. La sua scalata sociale è priva di ideali espliciti: non si schiera mai, attraversa la storia senza lasciarsi travolgere, forse perché chi prende posizione è destinato a soccombere agli eventi. Tuttavia, nel suo pragmatismo, conserva una forma di etica personale che emerge in momenti chiave, come l’ingiusta accusa di furto del cucchiaino d’oro. Le immagini che restano impresse sono quelle che mostrano il protagonista più attivo: i suoi rapporti intimi, dove vuole lasciare qualcosa di sé, e la sua capacità di cogliere le caratteristiche peculiari degli altri, attraverso un’osservazione attenta e quasi mimetica. In questi momenti il lettore intravede una dimensione più profonda della sua personalità, un qualcosa che va oltre la mera ricerca del prestigio sociale. La prosa di Hrabal, ironica e pacata, contribuisce a rendere il romanzo piacevole e fluido, simile per certi aspetti allo stile di David Foster Wallace in Una cosa divertente che non farò mai più. L’ironia è la chiave che alleggerisce il testo senza banalizzarlo, permettendo al lettore di cogliere il senso dell’ambizione senza che questa diventi opprimente. Il finale, perfettamente in linea con la struttura del romanzo, conferma la coerenza della narrazione: una chiusura diversa avrebbe tradito l’essenza stessa della storia. Nel complesso, è un libro capace di offrire spunti di riflessione senza risultare impegnativo, ideale per accompagnare il lettore in un periodo più denso.
Ho servito il re d'Inghilterra
Il libro esibisce una vasta gamma di registri, di storie, di aspirazioni. C'è un erotismo festoso; c'è un'assoluta passione per la vita, per le sue sorprese; c'è la voglia di denaro e di successo come ansia di riconoscimento; c'è la tristezza della vita come delusione e solitudine: c'è una festa di immagini e di poesia.
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ely 01 giugno 2025Un libro su cui riflettere
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Hanta 19 febbraio 2022L'incredibile che diventa realtà
Un giovane apprendista cameriere, determinato a salire nella considerazione sociale nonostante la sua umile estrazione e la sua bassezza fisica, alle prese con la scoperta del potere dei soldi e del godimento del sesso. Nella Cecoslovacchia occupata dai nazisti e dalla loro ossessione ariana, incontra il disprezzo, il tradimento e l'amore, fino a raggiungere al termine della guerra, nonostante i lutti e le miserie, la rivalsa sociale tanto agognata: diventare milionario. Ma il riscatto conseguito si rivela ben presto un'illusione e nel nuovo ordine socialista la discesa economica e sociale del protagonista è assai più rapida della sua faticosa ascesa. Però "l'incredibile che diventa realtà" non cessa di accompagnarlo, aprendo il suo cuore alla verità che solo in questa nuova prospettiva di estrema debolezza, di umile perdita e di consapevole rinuncia, la vita rivela il suo ineffabile segreto e la sua autentica meraviglia. Non il miglior testo di Hrabal, ma comunque una lettura godibile.
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Pietro Veneziano 20 maggio 2018
Il protagonista è un piccolo uomo, di statura e ceto, e il suo desiderio di ricchezza. Il suo percorso nel diventare ricco si incrocerà con la storia del suo paese e del ventesimo secolo da cui sarà segnato. Questo racconto è come la vita, pieno di umorismo e dramma alla stesso tempo. Parte come una commedia, vira sulla tragedia, passa al surreale e chiude con un finale perfetto che ricorda molto un vecchio aforisma: "la via dell'eccesso porta al palazzo della saggezza". Hrabal in questa storia dimostra tutta la sua grandezza d'autore.
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