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«Un saggio utilissimo per alzare lo sguardo e cercare di capire di che cosa siano fatti e a che preludano i tempi che stiamo vivendo» – Corrado Augias, Il Venerdì
Nella seconda metà del XX secolo l'umanità è riuscita in un'impresa che per migliaia di anni è parsa impossibile: tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Oggi è più probabile che l'uomo medio muoia per un'abbuffata da McDonald's piuttosto che per la siccità, il virus Ebola o un attacco di al-Qaida. Nel XXI secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, economicamente prospero e in pace, coltiviamo con strumenti sempre più potenti l'ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare ''Homo sapiens'' in ''Homo Deus''. E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell'immortalità e della felicità eterna? Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al XXI secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"I terroristi sono come una mosca che cerca di distruggere un negozio di articoli di porcellana. La mosca è così debole che non riesce a spostare neppure una singola tazza da tè. Così trova un toro, si infila all'interno di un orecchio dell'animale e inizia a ronzare. Il toro, impaurito e arrabbiato, monta su tutte le furie e devasta il negozio di articoli in porcellana." "Se tradizionalmente la morte era materia per preti e teologi, adesso se ne stanno appropriando gli ingegneri e gli scienziati." "Il secondo, importante progetto nei programmi del genere umano avrà probabilmente come oggetto la ricerca della felicità." "Dimenticate la crescita economica, le riforme sociali e le rivoluzioni politiche: per far crescere i livelli di felicità, abbiamo bisogno di manipolare la biochimica umana." …"non è possibile comprendere la storia della scienza senza prendere in considerazione le fedi religiose." "I fondamentalisti islamici possono ripetere ossessivamente che l'islam è la risposta, ma le religioni che perdono il contatto con le realtà tecnologiche contemporanee rinunciano alla capacità di comprendere gli interrogativi più attuali." …"da dove pensate che arriveranno i grandi cambiamenti del XXI secolo: dallo Stato islamico o da Google?" …"se Hitler e i suoi seguaci progettavano di generare superuomini mediante la procreazione selettiva e la pulizia etnica, il tecno-umanesimo del XXI secolo spera di raggiungere questo obbiettivo in maniera molto più pacifica, con l'aiuto dell'ingegneria genetica, della nanotecnologia e delle interfacce cervello-computer." Per quanto mi riguarda è un libro straordinario che vale la pena leggere ma mi sentirei di consigliare i giovani lettori di "usare questa lettura con tutta la materia grigia a loro disposizione". Quindi con cautela!!!
Il libro affronta tutta una serie di temi molto interessanti che riguardano il futuro della comunità umana ma anche il presente. E’ quindi una lettura interessante e consigliabile perché fa riflettere su dei temi che sono un po' sottaciuti. Purtroppo, devo dire che le elaborazioni dell’autore si basano su alcuni presupposti che egli dà per scientificamente provati mentre in realtà non lo sono. Questo tende a rendere meno plausibili le sue previsioni sul futuro. Per esempio, La posizione dell’autore sul libero arbitrio è una posizione estrema. In realtà gli esperimenti più recenti di alcuni neuroscienziati tedeschi guidati da John-Dylan Haynes lo hanno fatto affermare che “le decisioni di una persona non sono in balia dell’inconscio e delle onde cerebrali”. Lo studio tedesco è stato pubblicato nel 2016 sugli Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti. Le stesse conclusioni erano state tratte dal neuroscienziato di Princeton, Aaron Schurger nel 2014. Il secondo esempio riguarda la questione dell’identità individuale o del sé. E’ vero che il cervello è dotato di sub-identità autonome e talvolta contrastanti – il sé narrante e il sé esperienziale. Tuttavia, la coscienza che emerge dal cervello sintetizza queste due identità in un solo individuo. Almeno questo è quanto percepiscono la maggior parte delle persone. Un terzo punto da precisare è l’assunto che gli organismi viventi sono algoritmi. In realtà, un organismo è computer fatto di materia biologica mentre un algoritmo è solo una sequenza di istruzioni che può essere eseguita da un computer. Un organismo però contiene nel suo DNA gli algoritmi che guidano la sua riproduzione, il suo sviluppo e le sue caratteristiche. Per concludere vorrei dire due parole sul datismo. Esso può rappresentare qualcosa della vita ma non la totalità delle esperienze di vita. Le esperienze di vita umana non possono fare a meno dell’autocoscienza dei singoli individui. E’ vero che la vita umana è anche un processo di elaborazione dati, ma è anche molto di più: è emozione, sentimento, socialità e altro ancora.
Mi ero riproposta che non avrei mai più letto libri con un numero di pagine superiore a 300. Questo e il precedente di Yuval "Sapiens. Da animali a dèi" li ho divorati. E sono più di 1000 pagine. Sul primo ho già scritto e, avendo letto questo, ammetto di aver fatto bene a partire da quello perché sono tanti i riferimenti importanti, tanto che la storia narrata si espande o contrae a fisarmonica per trovare nessi, analogie, similitudini e divergenze con i nostri predecessori. Infatti è riduttivo dire che questa seconda tranche della storia dell'umanità si svolge dal XV secolo, con la rivoluzione umanista, quella illuminista e quelle ultime liberalista e socialista perché, tutto quanto è stato detto in precedenza, serve a comprendere il presente, ma soprattutto immaginare il prossimo futuro. Come dice l'autore, cito a memoria: la storia serve, non tanto a non ripetere errori, quanto a valutare diverse opzioni di scelta. Storia come algoritmo complesso dal quale dobbiamo imparare a migliorare. Chi come me ha letto di antropologia, genetica, neuroscienze, tecnologia innovativa ecc. trova in queste pagine il condensato ragionato e integrato che ci permette di capire come si potrà evolvere la nostra mentalità, la nostra società in vista di una presa di posizione globale delle intelligenze artificiali.
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