Sorprende piacevolmente Eli Roth deludendo le aspettative del pubblico del suo primo capitolo, che sospettava che il sequel si sarebbe rivelato banale, inutilmente truculento e shockante al punto da far coprire gli occhi. Roth invece conferma la sua bravura da perfetto erede del suo amico Quentin Tarantino. Il film riesce ad ambientare una nuova storia nella stessa location di prima, a rimettere in scena lo stesso spettacolo splatter ma originale e coraggioso, e a rinnovare con qualche colpo di astuzia la trama. I colpi di scena sono infatti difficilmente prevedibili e la regia dimostra una crescita e una maturità lodevoli. Hostel parte II è un horror totalmente riuscito. Le riprese esperte, la presenza della Fenech, omaggio onesto e intellettuale a un vecchio cinema italiano, e la strizzata d'occhio agli spettatori con il cammeo del regista Deodato nella parte ad hoc del "cannibale" sadico rendono questo Hostel superiore al primo. Si esce dalla sala con la sola voglia di vedere un altro capitolo, e altri massacri.
