In piena notte

Cominciamo con lo scrivere che non è certamente il miglior Farinetti, e questo ci pone a delle attese relative. Però la storia è comunque intrigante - a parte il finale, che qui ovviamente non svelo, e che personalmente mi ha lasciato un po' così... forse troppo frettoloso. Da buon piemontese, comunque, ho apprezzato, così come giustamente indicato all'interno, i riferimenti alle persone REALMENTE esistite, e questo, insieme con l'ambientazione torinese, rende complessivamente il testo, soprattutto agli autoctoni, gradevole e sufficiente. Insomma, si può leggere, ma se volete un Farinetti superiore, rivolgetevi altrove.

Mi era sfuggito questo capitolo della saga familiare. Non posso dire che sia una scrittura elegante, ma se si ci fa avvolgere dalle storie, è come una droga. A volte paiono un po' le storie di una vecchia zia che racconta le vicende di famiglia (vecchia zia borghese che io non ho mai avuto). Si incomincia per accompagnare la protagonista, facendo proprio il suo ri-sentimento, e si finisce per trovarsi in un dramma. Il finale, dove tutti tasselli vanno a posto odora un po' di talco.