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RASSEGNA STAMPA:
«In tutto c'è stata bellezza è una commuovente improvvisazione letteraria a partire da una condizione emotivamente concreta; e, allo stesso tempo, un esercizio radicale di denudamento interiore che porta contemporaneamente sulla pagina l'evocazione, il racconto di peripezie, le considerazioni di tipo politico e sociale o il passaggio lirico, il tutto all'interno della cornice di un regolamento di conti con un periodo della storia spagnola che inizia con la fine della dittatura di Franco e arriva ai nostri giorni, ma anche con l'uomo che scrive i successivi frammenti di una storia confidenziale che chiama direttamente in causa, senza eufemismi, i lettori» - Fernando Aramburu, TuttoLibri
«Che cosa accade quando muoiono i tuoi genitori, quando la realtà ti dichiara guerra eliminando dal mondo colore che custodivano il segreto della tua esistenza? Non c'è verità se non quella schietta della natura: se sei sulla terra è per loro volontà. Sul mistero di questa volontà ruota l'ultimo romanzo di Manuel Vilas, diario, confessione, autoaccusa di un superstite, tentativo di ricucire i pezzi della propria identità attraverso la memoria, attraverso l'identità di sua madre e suo padre... C'è nelle sue pagine uno stupore cosmico, quasi infantile. C'è la voce nuda, misericordiosa, di uno scrittore capace di rendere elegiaca persino la ferocia della biologia» - Rossella Postorino, D - Repubblica
«Cosa sono queste quattrocento pagine di affondo in mezzo secolo di vita personale, di corpo a corpo con i fantasmi dei genitori? Una confessione, una memoria, uno sfogo? Sicuramente non un gioco, non una farsa. È come se Vilas provasse a buttare via ogni trucco, a sbarazzarsi del paravento "affrontare la verità personale" senza travestimenti. Un'assunzione di responsabilità, "un desiderio di staccarsi dall'io virtuale creato" e dire di nuovo "io", ma nel modo più disarmato possibile, più faticoso, più totale» - Paolo Di Paolo, L'Espresso
«Il libro di Vilas è una sorta di autobiografia spezzata in frammenti, ma è soprattutto un bellissimo romanzo, in cui la realtà gioca con il ricordo e con l'invenzione letteraria» - Il Sole 24 Ore
«Manuel Vilas ha trovato in questo libro la forza di cercare la verità. È stato capace di scoprire, seguendo i movimenti della memoria, i pensieri, che non si ha il coraggio di pensare. La voce risuona, aspra, nel presente incerto di chi è figlio, padre, amante e si intuisce chiaramente nel passato sfuggente di chi è stato bambino. Questo il segreto della sua fortuna. Nell'epoca in cui tutto scorre via, leggiamo che "godere del presente senza che il peso del passato partecipi con la sua desolazione a quel presente non è un godimento bensì un'alienazione". Il "caso letterario" spagnolo degli ultimi mesi naviga risoluto contro corrente» - Paolo Lepri, Corriere della Sera
«In tutto c'è stata bellezza è un libro complesso e inclassificabile, concepito come "lettera d'amore" ai propri genitori scomparsi, potrebbe correre il rischio di cadere nel luogo comune, e, al contrario, lo polverizza grazie alla forza del linguaggio, alla qualità di scrittura e alla suggestiva frammentarierà, in apparenza caotica ma ben regolata che, invece di trascinare il testo in una palude lamentosa e sentimentale, si trasformano in elegia, in rimpianto, in pretesa e in riscatto, restando saldamente piantati nel territorio della letteratura» - Francesca Lazzarato, Alias - Il Manifesto
«Ci vuole talento, per esporre tutta la verità, e Vilas è così bravo che si finisce per perdonare anche la propria vita, futile o tormentata che sia» - GQ