Questo libro è un atto di amore, da parte dell'autore, per Simone Weil. E nel leggerlo mi è venuto da pensare che oggi, Simone Weil, sarebbe nei campi profughi, in mezzo agli sventurati che fuggono dalla fame e dalla guerra, così come, nel 1934, era andata in fabbrica, in mezzo agli operai, per provare la loro sventura ( in francese malheur) sulla propria pelle, così come era andata in Spagna a combattere contro Franco, così come avrebbe voluto essere in prima linea durante la II Guerra Mondiale, assieme al suo Corpo di Infermiere volontarie, (le fu impedito da De Gaulle), per portare conforto e tenerezza ai soldati moribondi. Donna sofferente, coltissima, di volontà ferrea,sempre dalla parte degli ultimi, dopo la terribile prova in fabbrica, ebbe un'esperienza mistica alla Porziuncola, in Assisi e riconobbe la religione cristiana, come la religione di chi soffre, di chi è schiavo. E, poco prima di morire, a trentaquattro anni, scrisse parole che richiamano quelle di Papa Francesco: " Dio attende con pazienza che io voglia infine acconsentire ad amarlo. Dio attende come un mendicante...Il tempo è questa attesa. Il tempo è l'attesa di Dio che mendica il nostro amore".
Una vita esemplare e un pensiero folgorante. In questo vero e proprio diario di un lettore d’eccezione, Eugenio Borgna interroga l’enigma di Simone Weil, la giovane donna che ha attraversato un’epoca di guerre e totalitarismi.
“Di anno in anno, rileggendo sempre di nuovo le sue pagine, mi sono ritrovato a essere più giovane di Simone, poi della sua stessa età, infine di un’età sempre più lontana dalla sua. Le sue pagine hanno avuto una radicale importanza nella mia formazione, nella mia discesa sempre più vertiginosa negli abissi della psichiatria.”
Eugenio Borgna ha trascorso molto della sua vita in dialogo con gli scritti di Simone Weil, che hanno saputo offrirgli infinite suggestioni per il suo cammino di medico e psichiatra, impegnato nell’ascolto e nella condivisione della sofferenza e della speranza. In questo vero e proprio diario di un lettore d’eccezione, Eugenio Borgna interroga l’enigma di questa giovane donna che ha attraversato un’epoca di guerre e totalitarismi armata della sua fragilità, della sua intelligenza luminosa, della sua febbrile passione per l’amicizia e la trascendenza. Eugenio Borgna rievoca gli anni di formazione di Simone, l’appartenenza alla colta borghesia ebraica della capitale francese, la vicinanza ad alcuni grandi irregolari della cultura del tempo. Mette al centro di questa sua rivisitazione il momento drammatico in cui Simone decide di andare a lavorare in fabbrica con l’idea di condividere la sofferenza degli ultimi in un estremo esperimento con se stessa e con le proprie forze. E indaga in Simone Weil il costante, misterioso intreccio tra una bruciante sensibilità che la avvicina alle grandi figure della mistica e della poesia femminile come Teresa di Lisieux, Etty Hillesum, Madre Teresa di Calcutta, e un impegno politico senza riserve, che la porta alla volontà di partecipare alla guerra civile spagnola e più tardi alla Resistenza francese, morendo a Londra stremata dalla malattia e dalla solitudine.
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Anno edizione:2016
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LUCIANO GIUNCHI 10 maggio 2016
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