Instanbul Sessions

La confusione fa bene a volte. È un modo di iniziare a pensare a quello checi confonde. E questo è ciò che fanno Ilhan Ersahin con le sue “Istanbul Sessions” fin dal 2008. Lui e la band sonoriusciti a incendiare i palchi di tutto il mondo: da New York a Istanbul, da Parigi a San Paolo, da Londra a Skopje… e ledomande che li hanno accompagnati sono sempre le stesse: sono davvero turchi? È davvero jazz? Non sembrano unarock band? Come può un ensemble jazz essere considerate una band? Come fanno a riuscire a jammare con altrimusicisti chiamati sul palco? Il fatto è che Ilhan Ersahin, uno dei rari magnati della scena underground newyorkesegrazie al suo club e all’etichetta (Nublu), è sempre a giro per il mondo. È possibile vederlo jammare con i Red Hot ChiliPeppers a San Paolo, con Bugge Wesseltoft al Blue Note di Tokyo e ascoltarlo in uno splendido set orientale congirovaghi turchi durante un elegante concerto da qualche parte in Europa. La sua energia di newyorkese è parteintegrante del suo essere. Cosa sono quindi le “Istanbul Sessions”? È un riassunto di tutta la sua esperienza finora. Èuna raccolta di tutte le eclettiche collaborazioni, i crossover, le apparizioni, le ospitate realizzate nel corso della suacarriera. Una session è un incontro d’affari. In questo caso l’affare è la musica, e la musica è solo un altro musicistaveterano per Ilhan Ersahin e compagni. C’è una parola che vi sfiorerà le labbra nel momento in cui ascolterete questodisco per la prima volta: cinematico.