L' io aperto. Semiotica del soggetto e delle sue metamorfosi
L’io aperto, del semiotico americano Charles Morris, fu pubblicato nel 1948, vale a dire dopo Signs, Language and Behavior (1946), tradotto in italiano nel 1949 da Silvio Ceccato con il titolo Segni, linguaggio e comportamento, e dopo Foundations of the Theory of Signs (1938), tradotto in italiano da Ferruccio Rossi-Landi nel 1954 con il titolo Lineamenti di una teoria dei segni. All’epoca l’umanità aveva appena attraversato la seconda guerra mondiale (la prima era di poco precedente), e sperimentato lo shock della possibilità tecnica della distruzione totale con l’inaugurazione dell’era atomica. Ma con la fine della “guerra calda” iniziò la “guerra fredda” che continuò a generare tensione, paura e violenza nel mondo rafforzando ancora una volta le “società chiuse” fatte da “io chiusi”, e perciò perpetuando un mondo costruito sulle separazioni e sulle barriere. Nella sua introduzione, Susan Petrilli presenta questo libro con il titolo di “Precognizioni dei rischi attuali dell’Occidente”.
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Anno edizione:2017
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