L'io di carta
Autofiction, autobiografia, fascinazione/alienazione del soggetto, vita menzognera dell'io. Nella letteratura contemporanea si è osservata una progressiva, crescente diffusione della narrazione in prima persona. Ma per l'io è sostanzialmente impossibile costruire una sincerità che sia anche verità; è impossibile confessare e allo stesso tempo pretendere di essere sincero. Più si proclama indipendente, più l'io ha la necessità di creare simulacri immaginari della realtà cui appoggiarsi, i quali tuttavia modifica a piacimento. Per definire la questione dell'io e chiarirne il portato, l'autore prende in considerazione alcune opere di due grandi scrittori del presente: Walter Siti ed Emmanuel Carrère. Entrambi gli autori si servono di una prima persona caratterizzata da un atteggiamento psichico perverso, spesso aderente e conformista rispetto all'ideologia contemporanea. In questi casi prende consistenza la distanza tra autofiction e autobiografia: se la prima espone le finzioni che l'io produce, la seconda tenta al contrario di ridurle al minimo. Prefazione di Daniele Giglioli.
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Anno edizione:2022
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