Recensioni Io speriamo che me la cavo. Sessanta temi di bambini napoletani

«Questo libro fa fede dell'esistenza dell'humour napoletano come autonomo genere letterario, o come categoria dello spirito» – Luciano De Crescenzo

Colorati, vitalissimi, spesso prodigiosamente sgrammaticati e scoppiettanti di humour involontario, questi sessanta temi di primo acchito possono far pensare a una travolgente antologia di "perle". Ma, per chi sa guardare, sotto c'è qualcosa di diverso e di più. Una saggezza e una rassegnazione antica, un'allegria scanzonata e struggente nel suo candore sottoproletario, una cronaca quotidiana ilare e spietata che sfocia in uno spaccato inquietante delle condizioni del nostro Sud, con un'immediatezza che nessun poderoso tomo di sociologia potrebbe mai avere.

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