Is It Going To Get Any Deeper Than This?

Per realizzare l'album durante il COVID e l'isolamento sociale, Daniel ha messo insieme una band virtuale di quattordici elementi, composta da amici e alleati di ogni genere e di tutto il mondo: Il partner M.C. Schmidt e l'amico Koye Berry suonano il pianoforte, Mark Lightcap (Acetone, Dick Slessig Combo) suona la chitarra acustica ed elettrica, Jason Willett (Half Japanese) il basso, Nate Wooley la tromba, Brooks Kossover (Drugdealer) il flauto, John Berndt e Andrew Bernstein (Horse Lords) il sassofono, e le parti di shaker, shekere, tumba, triangolo e cajon sono suonate dal percussionista cubano Ayoze de Alejandro Lopez. Ci sono anche strumenti da camera: il clavicembalo di Tom Boram, l'arpa di Obadias Guerra, l'arpa irlandese di Una Monaghan e, in molti brani, gli arrangiamenti per archi del turco Ulas Kurugullu per violino, viola e violoncello che ricordano - a tratti - la Love Unlimited Orchestra di Barry White. Da Caracas a Istanbul a Dublino, tutti si sono registrati a casa propria suonando su demo scheletrici, e poi i loro contributi sono stati assemblati nello studio di Daniel a Baltimora. Questa esperienza virtuale di azione a distanza, di comunità che si riunisce e poi torna alla solitudine potrebbe spiegare la canzone "Moodswing" (che inizia con un tappo di champagne che schiocca e si trasforma in un vetro rotto a metà strada); ma questa dinamica spiega anche gli sbalzi d'umore dell'album nel suo complesso, quando il gioioso gioco collettivo si dissolve in atmosfere tranquille e riflessive, adatte alla musica fatta in risposta a un momento di dubbio, lamentele ed emozioni contrastanti.