“Jalla! Jalla!” (tradotto sarebbe “Presto! Presto!”) è uno di quei piccoli gioielli che produzioni a basso costo e distribuzioni intelligenti riescono talvolta a regalarci. Campione d’incassi in Svezia, questa scatenata commedia degli equivoci sull’integrazione razziale nel profondo nord europeo è l’opera prima del giovanissimo libano-svedese (che melting-pot!) Josef Fares. Fares, per quadrare i conti, ha dovuto girare il film veramente in famiglia: il protagonista è suo fratello con attorno il padre, la madre, le sorelle e persino la nonna. Il risultato è uno spassoso ritratto della comunità mediorientale in Svezia, secondo il felice filone della nuova commedia multietnica europea, inaugurato con successo qualche anno fa dal film “East is East” di Damien O’Donnell. Con il suo ritmo vorticoso fatto di inseguimenti, baruffe amorose, corse a perdifiato, risse, notti in cella e momenti romantici, “Jalla! Jalla!” affronta con tocco leggero un tema importante come l’emigrazione e l’integrazione tra culture diverse. La Svezia di Fares appare un paese civilissimo con tante biciclette, giardini, poche auto e qualche pazzo scatenato. Forse nella realtà non tutte le storie finiscono in commedia come questa, ma “Jalla! Jalla!” è uno di quei film che può far sorridere verso un futuro meno integralista e cupo.
