Jazz e fascismo. Dalla nascita della radio a Gorni Kramer
Jazz e fascismo hanno avuto, in Italia, un rapporto contraddittorio. Nati piú o meno negli stessi anni, i due fenomeni sono accomunati dall'affermazione di una medesima cultura del corpo: l'energia e la forza, capaci di mettere in crisi principi culturali e politici accreditati. Il fascismo, tuttavia, ha "ufficialmente" manifestato una profonda avversione nei confronti della musica afro-americana che ha colpito con leggi e divieti sempre piú rigidi. Paradossalmente, però, è proprio nella fase di massima repressione che il jazz, grazie ad una programmazione radiofonica attenta e alla circolazione dei nuovi dischi, ha raggiunto il culmine del successo, proponendo una propria dimensione nazionale di fantasia e spettacolarità.
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Prima edizione. Collana ''I suoni del mondo'', 4 - Brossura editoriale con bandelle, 191 pagine con illustrazioni in nero nel testo. Copia in condizioni pari al nuovo. .
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Anno edizione:2003
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