Johann Joachim Winckelmann on Art, Architecture, and Archaeology - Johann Joachim Winckelmann - cover
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Johann Joachim Winckelmann on Art, Architecture, and Archaeology
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Descrizione


Modern English translations of several of the most important essays of Winckelmann, one of the fathers of art history and archaeology and a strong influence on Goethe and Schiller and Weimar Classicism. Johann Joachim Winckelmann (1717-68) has long been recognized as one of the founders of modern art history and a major force in the development of archaeology and the study of ancient Greek architecture. He also exerted an influence on the Weimar Classicism of Goethe and Schiller, for whom his description of Greek sculpture as evoking "edle Einfalt und stille Grösse" (noble simplicity and a calm greatness) became a watchword. He contributed to modern scientific archaeology through his application of empirically derived categories of style to the analysis of classical works of art and architecture, and was one of the first to undertake detailed empirical examinations of artifacts and describe them precisely in a way that enabled reasoned conclusions to be drawn about ancient societies and their cultures. Yet several of his important essays are not available in modern English translation. The present volume remedies this situation by collecting four of Winckelmann's most seminal essays on art along with several shorter pieces on the topic, two major if brief essays on architecture and one longer essay on archaeology. Paired with this is an introduction covering Winckelmann's life and work.

Dettagli

280 p.
Testo in English
229 x 152 mm
666 gr.
9781640142190

Conosci l'autore

Foto di Johann Joachim Winckelmann

Johann Joachim Winckelmann

(Stendal, Magdeburgo, 1717 - Trieste 1768) archeologo e storico dell’arte tedesco. Di famiglia modesta, condusse studi irregolari. Nel 1754 soggiornò a Dresda presso il nunzio apostolico Alberico Archinto, che gli affidò la sua biblioteca, e da lì, nel 1755, dopo essersi convertito al cattolicesimo, si trasferì a Roma dove entrò come bibliotecario al servizio del cardinale Alessandro Albani. Nel 1762, durante il primo dei suoi viaggi a Napoli, visitò Pompei ed Ercolano, spingendosi fino a Paestum (di cui svelò per primo l’importanza), e nel 1764 divenne sovrintendente ai monumenti antichi di Roma. Morì assassinato (forse per rapina) in una locanda di Trieste, di ritorno da un suo viaggio in Germania. Considerato il fondatore dell’archeologia scientifica, esercitò una fortissima influenza sulle...

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