“i protettori si riuniscono” con questo messaggio si conclude il precedente capitolo e da li ripartiamo. Degli sconosciuti si presentano ad Elamar convocandolo a Kiria in quanto il capo dell’ordine dei protettori l’ha reclamato. Sono tutti d’accordo sull’anomalo invito tanto che i nostri eroi, insieme, decidono di rispondere a questa chiamata e sostenere l’amico. Giunti a Kiria i nostri protagonisti più volte rischiano di essere separati dai negromanti al servizio di Tovenar, capo della setta, in modo da isolare Elamar, protettore e potenziale minaccia per i suoi malefici piani. Inizia così una battaglia epica tra negromanti e protettori, non mancano colpi di scena, magia, feels e veri e propri colpi al cuore. Questo romanzo è carico d’azione ed adrenalina, come in ogni grande battaglia non tardano ad arrivare i momenti difficili, la suspance e le scariche adrenaliniche. Mi sono emozionato davvero tanto. L’autore raggiunge un livello di scrittura fenomenale; è difficile trasmettere sentimenti tramite la carta, le parole, ma è proprio questo quello che m’è colpito. La frase che ho citato all’inizio raccoglie un po' il cuore, spero non sveli troppo, ho sempre elogiato l’autore per i dettagli e i particolari nella descrizione di luoghi e personaggi, nel farli vivere realmente. In questo capitolo conclusivo, anche le lacrime sono reali ma…come dice Gandalf “non tutte le lacrime sono un male”. Bellissima conclusione, consiglio questo libro come sempre agli amanti del genere ma sopratutto a chi lo vuole esplorare; rappresenta tutti i canoni; la crescita dell’eroe (nei primi due capitoli), il mettersi in discussione con vari dubbi ed incertezze (terzo capitolo) ed infine la consapevolezza di sé e il lottare, insieme, per qualcosa di più grande e più bello (nel capitolo finale). Elvio, grazie, Marco.
