Labirinti della memoria
«L’ispirazione della poesia di Pasquale Ciboddo, noto poeta gallurese, comprende da sempre una miscellanea di aneddoti, poesie, curiosità storiche della sua Sardegna, o forse per meglio dire di un mondo contadino ormai perduto. I suoi versi si ispirano più frequentemente alla memoria, a malinconiche suggestioni del passato, nonché a rievocazioni e al rimpianto di una civiltà patriarcale e agricola. Il mondo contadino, con le sue dure leggi, l’innocenza perduta, il mito del falso progresso, la disumanizzazione e l’alienazione della società contemporanea sono i connotati che caratterizzano i suoi componimenti. Per cui i quadretti deliziosi degli stazzi della sua Sardegna diventano per il poeta un’oasi di serenità» (dalla prefazione di Michele Miano).
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Anno edizione:2024
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