Si tratta di un lavoro mediamente breve che più che appartenere al genere romanzo si adatta a quello del racconto. Non per questo è meno articolato e affascinante. Dall'apparenza semplice, molto scorrevole, riesce tuttavia a toccare i punti sensibili che appartengono sia all'area del sentimento personale che a quella della consapevolezza storico sociale. La bella Lizaveta può essere vista come una metafora della Bulgaria: affascinante, inquieta, irrealizzata; avviata, purtroppo, a un tragico destino. L'atmosfera è quella che conosciamo attraverso gli scrittori russi, in particolar modo, personalmente, vi trovo una malinconica, quanto seducente atmosfera cechoviana. Bello.
Il ladro di pesche
In uno scenario di guerra nei Balcani dagli inquietanti riflessi attuali, una donna ‘misteriosamente bella’ deve il suo risveglio all’amore a un prigioniero serbo. Emilijan Stanev, il maggiore dei classici contemporanei bulgari, penetra alle radici del cuore umano e della storia.
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Anno edizione:1995
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