Recensioni Lascia che il mondo giri

Lascia che il mondo giri di Colum McCann

Intessendo tra loro vite apparentemente estranee le une alle altre, Colum McCann compone il ritratto di una città e di un Paese in un'epoca di transizione, fra grandi speranze e – alla luce di quel che sarebbe successo in seguito – commovente ingenuità.

«È un libro splendido, polifonico e toccante, e, come se non bastasse, un piacere da leggere. Uno dei più bei romanzi su New York l'ha scritto un irlandese. Ogni pagina trabocca di passione, senso dell'umorismo e pura forza vitale»Dave Eggers

Nella luce di un mattino di tarda estate l'estremità meridionale di Manhattan è percorsa da un brivido che ammutolisce i passanti e calamita gli sguardi increduli verso la cima delle Torri gemelle. Siamo nell'agosto 1974 e un misterioso funambolo danza fra le torri, sospeso a quattrocento metri d'altezza. Leggera e serena come una figura sovrannaturale, la silhouette di Philippe Petit è l'occhio imperturbabile di un ciclone che, nelle strade sotto i suoi piedi, investe una moltitudine di vite portate in traiettorie incontrollabili e dolorose. C'è Corrigan, giovane sacerdote che svolge la sua missione tra le prostitute del Bronx mentre dentro di sé sente infuriare la lotta tra la fede che lo sostiene e i demoni che lo insidiano. Un gruppo di madri si riunisce in un appartamento di Park Avenue per piangere i figli caduti in Vietnam solo per scoprire che nemmeno il lutto riesce a unirle. Una giovane artista vede la propria carriera messa a repentaglio dal caso, quando si trova coinvolta in un incidente con omissione di soccorso. Tillie, nonna a trentotto anni, si prostituisce insieme alla figlia, ma questo non scalfisce la sua determinazione a prendersi cura della propria famiglia e a dimostrare il proprio valore. Intessendo tra loro queste e altre vite apparentemente estranee le une alle altre, Colum McCann compone il ritratto di una città e di un Paese in un'epoca di transizione, fra grandi speranze e – alla luce di quel che sarebbe successo in seguito – commovente ingenuità.

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