Laurel Canyon

La chiave di lettura di questo film può essere semplice o piuttosto complessa in base all'interpretazione di chi lo guarda. Ci sono chiari riferimenti alla psicoanalisi freudiana e il tentativo di entrare nella sfera psico- sentimentale dei due "perfetti" fidanzati protagonisti, Alex e Sam. IL film è ben girato e ben interpretato e riesce a coinvolgere lo spettatore fino, secondo me, quasi ad "irritarlo". Irritante è Sarah, la nuova collega di Sam, che fin dal primo momento cerca un coinvolgimento con lui. Irritante è Sam, abile psichiatra con gli altri ma pessimo psicologo di se stesso. Ultraconservatore e moralista, giudice supremo della vita e delle scelte della madre Jane, nel disperato tentativo di estraniarsi da un ambiente che detesta si ritrova invischiato in una storia sentimentale che lo manda letteralmente in crisi con se stesso e con la sua visione del mondo. Irritante è Alex che infatuata di Ian, giovane compagno di Jane, si allontana da Sam e sembra non interessata al suo cambiamento. I meno ipocriti risultano alla fine Jane e Ian che rimangono coerenti con se stessi e con il loro modo di vivere. Ognuno può dare alla scena finale l'interpretazione che gli sembra più opportuna e immaginare il seguito che preferisce. L'inquadratura del mondo esterno dal fondo della piscina in cui Sam si è inabissato potrebbe voler significare il tentativo del protagonista di considerare la realtà da un punto di vista alternativo, per poi riemergere disintossicato da dubbi e pregiudizi.