Lo sforzo della Fanucci Editore di portare in Italia un genere letterario, conosciuto alquanto ma troppo centralizzato forse sulla cultura americana, è certamente da lodare. Purtroppo l'edizione in questione risente molto del doppio passaggio traduttivo- dal giapponese all'inglese e successivamente dall'inglese all'italiano (come in questo caso)- così vengono a mancare molte sfumature, per quanto comunque ci sia uno scambio tra lingue diverse, più immediate. Il testo presenta molti racconti davvero interessanti, alcuni dei quali non potranno certamente passare inosservati, per qualità e stile, agli appassionati di un certo tipo di fantascienza più meditata e filosofica. Peccato che in questo primo incontro tra culture letterarie non siano presenti note più corpose sugli autori e non vi sia una pubblicazione, nel nostro paese, più ampia delle loro bibliografie. Confido in una presa di coraggio da parte dell'editore per una pubblicazione a breve dei romanzi di almeno Kita e Yano, personalmente i punti più alti di questa prima antologia.
La leggenda della nave di carta. Racconti di fantascienza giapponese
Lungo una linea che risale fino alle leggende e ai miti tradizionali del Sol Levante, pur non disconoscendo la lezione dei grandi autori europei della seconda metà dell'Ottocento, come Verne o Wells, i sedici racconti che compongono “La leggenda della nave di carta” rappresentano una finestra su un mondo, una società, una cultura che sono altro da noi e che, proprio per questo, ci risultano affascinanti, sorprendenti. Distanti dagli stereotipi più diffusi, che vogliono la fantascienza giapponese legata all'epopea di mostri leggendari come Godzilla o alle saghe anime, questi racconti esplorano territori più accidentati e stimolano suggestioni profonde su temi complessi e insoluti come la rapida modernizzazione della società, gli strascichi del militarismo degli anni Trenta e Quaranta, l'inquinamento ambientale, l'isolamento culturale, la condizione femminile, la fiducia - spesso tradita - nel progresso tecnologico. Il ritratto che se ne ricava è quello di un mondo vulnerabile, scosso, proiettato verso il futuro e allo stesso tempo ancorato al suo passato recente, all'evento che ne ha sconvolto l'attualità, segnandone per sempre l'identità e l'immaginario: l'apocalisse atomica su Hiroshima e Nagasaki.
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Traduttore:
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Editore:
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Gaetano Verde 10 maggio 2018
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