Nel mio libro vintage, il proprietario precedente ha sottolineato più della metà del libro. Trovo la narrazione più riuscita dei reportages che ho avuto occasione di leggere e l'ultima lettera è da incorniciare.
Lettere contro la guerra
Tiziano Terzani, con queste «lettere» da Kabul, Peshawar, Quetta, ma anche da Orsigna, Firenze, Delhi e dal suo «rifugio» sull'Himalaya, assolve un dovere verso il futuro di tutti noi, comincia il pellegrinaggio che tutti noi dovremmo compiere.
Questo libro è la prima tappa di un pellegrinaggio di pace. Un pellegrinaggio compiuto da un uomo che, nel corso della sua vita, è stato un cronista coinvolto in prima persona nella realtà che descriveva; un giornalista capace d'individuare per istinto i segni che un determinato avvenimento lascia sul territorio sconfinato della Storia; un narratore con una voce unica, spesso fuori dal coro, sempre autentica e piena di comprensione. Un uomo che, prima dell'11 settembre 2001, ha sempre avuto una profonda consapevolezza dell'abisso culturale, ideologico, sociale aperto (e spesso ignorato) tra l'Occidente in cui è nato e l'Oriente in cui ha vissuto per trent'anni. Un uomo che, dopo l'11 settembre 2001, ha capito di non poter più tacere di fronte alla barbarie, all'intolleranza, all'ipocrisia, al conformismo, all'indifferenza. Introduzione di Tommaso Montanari.
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Autore:
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROBERTO 17 luglio 2025Tanto di cappello
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Mi manca sempre ...........
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Federico Bonaldo 04 dicembre 2017
Il libro è una raccolta di sette lettere scritte da Tiziano Terzani tra il 2001 e il 2002, dopo l’attacco alle Torri Gemelle del l’11 settembre. Nella sete di vendetta che pervade il mondo nei mesi successivi, Terzani contrappone la riflessione e la comprensione. La scelta dell'autore di trasmetterci il suo pensiero mediante delle lettere, lo trovo sicuramente uno stile familiare, più facilmente comprensibile e anche più diretto poiché parla da luoghi come Peshawar e Quetta (Pakistan) e Kabul (Afghanistan) dove effettivamente ha vissuto e visto gli effetti delle scelte degli Stati occidentali sulla vita delle persone. Un monito alle generazioni presenti e future sugli effetti dell'odio ceco e non contrastato. Un invito alla pace espresso con frasi profonde, sagge, ma soprattutto stupende.
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