(Vasto, Chieti, 1783 - Londra 1854) patriota e letterato italiano. Padre di Dante Gabriel e di Christina Rossetti. Fu esponente della corrente neoghibellina del risorgimento; dopo i moti del 1820 esulò a Malta e poi a Londra, dove rimase fino alla morte. I suoi versi hanno forme settecentesche e ispirazione patriottica e religiosa (Iddio e l’uomo, 1833; Il veggente in solitudine, 1846; Versi, 1847; L’arpa evangelica, 1852). Tra gli scritti critici, notevoli quelli su Dante (Commento analitico alla «Divina Commedia», 1826-27; Ragionamenti sulla Beatrice di Dante, 1842), in cui cercò di dimostrare l’appartenenza del poeta a una setta segreta mirante a una riforma della chiesa in senso antipapale.