(Oslo 1935) scrittore norvegese. Tra le voci più rilevanti della poesia modernista in Norvegia, ha trattato nella sua vasta produzione i temi dell’esperienza, che si trasforma in ricordo, linguaggio e comunicazione, e l’incontro con l’Altro e la natura (Attraverso il silenzio una notte, 1960; Verso un mondo di luce, 1963, nt; Epoche, 1966, nt; Poesie per ognuno che osa, 1973, nt). Dagli anni Ottanta subentra una visione più cupa, che pone l’accento sulla crisi degli affetti, la malattia e la morte (L’arcobaleno invisibile, 1981, nt; Perso nel mondo. Cantando, 1989, nt; Hotel Memory, 1999, nt; L’impero si chiude, 2004, nt). Contrario alla politicizzazione della letteratura e all’appiattimento dell’individuo nella società del benessere, rivolge, specie nei romanzi e nella produzione saggistica, la sua polemica contro materialismo e consumismo, e denuncia la solitudine dell’uomo moderno (Il gioco del re, 1971, nt; Gli indistinti, 1972, nt).