(Vichy 1881-1957) scrittore francese. Gran dilettante di viaggi e di avventure culturali, ha lasciato non molte opere, ma tutte improntate a un gusto raffinato e limpido. Il suo libro più significativo e più noto è A.O. Barnabooth (1913), autobiografia immaginaria di un miliardario cosmopolita. Fra i racconti si ricordano Fermina Márquez (1911) e le raccolte Infantili (Enfantines, 1918) e Amanti, felici amanti (Amants, heureux amants, 1923), dove l’autore si avventura nel monologo interiore. L. contribuì in modo decisivo alla conoscenza in Francia dell’opera di J. Joyce (di cui tradusse, in collaborazione con l’autore, l’Ulisse) e di Italo Svevo. Amico di Gide, con cui scambiò un importante carteggio, fu anch’egli un testimone della sottile crisi che caratterizzò la cultura francese all’inizio del ’900.