Nato da una famiglia di commercianti ebrei a Drohobycz il 12 luglio 1892, allora cittadina della Galizia asburgica, poi città polacca e ora ucraina, Schulz visse come insegnante di disegno - dopo aver fatto studi di architettura a Lwów e di arte a Vienna -, mantenendo rapporti con le avanguardie polacche ed esponendo i propri disegni, sintesi di un mondo nel quale il sogno si mescola con la realtà e dominati da una sensualità particolare.
Tra il 1920 e il 1922 realizza una cartella di incisioni che intitola Il libro idolatrico. Nel corso degli anni Trenta, Schulz comincia a raccontare questo mondo fantastico anche attraverso la scrittura, facendosi subito notare negli ambienti letterari. Nel 1933 (ma con la data del 1934) pubblica la prima raccolta di racconti: Le botteghe color cannella, che lo fa conoscere come uno dei più interessanti scrittori polacchi.
Inizia a collaborare a varie riviste letterarie e continua la sua attività di pittore. Nel 1937 pubblica, con sue illustrazioni, una seconda raccolta di racconti: Il sanatorio all'insegna della Clessidra. Nel 1938 pubblica il racconto La cometa e lavora a un romanzo che andrà perduto. Da ricordare che le prime edizioni delle sue opere erano illustrate dai suoi stessi disegni.
Con lo scoppio della guerra, Drohobycz viene occupata dai tedeschi. Il 19 novembre del 1942, quando era riuscito a procurarsi i documenti falsi per espatriare, Bruno Schulz viene ammazzato da un funzionario della Gestapo.
Il suo corpo non verrà mai ritrovato.
L'importanza di Schulz nella cultura contemporanea è andata crescendo nel corso degli anni. Film, opere teatrali, citazioni letterarie che si richiamano alla sua figura si sono andate moltiplicando; e la compresenza di archetipi ebraici, di cultura asburgica, di vita quotidiana in una terra storicamente multietnica come la Galizia, rappresentano una mescolanza che non cessa di affascinare la cultura contemporanea, e hanno fatto dello scrittore polacco una delle figure più amate e studiate del Novecento.
Fonti: Archivio Teatro della Tosse; Archivio Giulio Einaudi editore
Sotto: le copertine delle prime edizioni delle opere letterarie di Schulz realizzate dall'autore, un autoritratto e alcuni disegni che rappresentano la sensualità e la morbosità dei suoi disegni erotici. L'ultima immagine è scattata in un'aula del Gymnasium di Drohobycz (19 maggio 1934). Tra i banchi cammina Bruno Schulz, il professore di disegno. La fotografia è stata salvata da un allievo, Mieczyslaw Makarski, che ha raccontato come durante le lezioni Schulz fosse solito leggere brani dei suoi libri, cosa che i ragazzi pensavano fosse un po' insolita...