(Genova 1871-1919) poeta italiano. Condusse vita errabonda e sregolata, consegnando di sé l’immagine ribelle e maudite che sarà poi mitizzata in una biografia di L. Viani (Ceccardo, 1922). Collaboratore della rivista «La Riviera ligure» di M. Novaro, esordì con la raccolta Il libro dei frammenti (1895), cui seguirono Il viandante (1904), Apua Mater (1905), Sonetti e poemi (1910) e il postumo Sillabe ed ombre (1925). Nella sua formazione s’incrociano residui carducciani e inquietudini decadenti che rinviano a Pascoli, a D’Annunzio e ai simbolisti francesi; ma nelle cose migliori s’avverte un teso lirismo che si placa a tratti in eleganti movenze elegiache o in dense evocazioni del paesaggio ligure.