(Firenze 1325-1405) cronista e letterato italiano. Figlio di Matteo e nipote di Giovanni, alternò l’impegno storiografico (continuò fino al 1364 la Cronica interrotta dal padre all’anno precedente) con gli interessi letterari, coltivati in stretti rapporti con C. Salutati. Nel periodo 1381-88 stese una prima redazione del Liber de origine civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus, ripreso poi negli anni 1395-97; la trattazione vi era organizzata intorno al ritratto di Dante (De vita et moribus Dantis), che V. presentò come momento centrale e culminante della cultura fiorentina e al cui capolavoro dedicò un commento latino, giuntoci mutilo (fu edito nel 1896).