(Mansuè, Treviso, 1808 - Napoli 1873) patriota e scrittore italiano. Avviato al sacerdozio, svestì presto l’abito talare per dedicarsi al giornalismo e alla politica. Deputato alla costituente della repubblica romana nel 1849, fu poi costretto a un decennio di esilio in Belgio e in Svizzera; rientrato in Italia nel 1859, si diede all’insegnamento della letteratura drammatica. Scrittore fra i più popolari del risorgimento, fu apprezzato dai contemporanei come drammaturgo (Il fornaretto di Venezia, 1855), ma più interessanti appaiono oggi i suoi versi, in cui ritrae il mondo popolare e ne denuncia le miserie. Negli Stornelli italiani (1847 e 1862) divulgò temi patriottici in una lingua popolaresca e in una forma piana e cantabile. Da ricordare anche le Novelle vecchie e nuove (1861) e i Racconti (1869).