Joseph E. Stiglitz è un economista statunitense, noto per i suoi contributi alla teoria dell'informazione e per le sue critiche al neoliberismo e alla globalizzazione. Stiglitz ha contribuito significativamente alla comprensione dell'economia dell'informazione, studiando come l'asimmetria informativa influenzi i mercati. Per questi studi, ha ricevuto nel 2001 il Premio Nobel per l’Economia, insieme a George Akerlof e Michael Spence.
Si è laureato all'Amherst College e ha proseguito gli studi al MIT e a Cambridge. È stato docente in prestigiose università, tra cui Yale, Stanford, Oxford, e la Columbia University.
Ha ricoperto ruoli di primo piano a livello internazionale, come consigliere di Bill Clinton durante il primo mandato, senior vice president e Chief Economist della Banca mondiale dal 1997 al 2000. Durante la sua esperienza, ha criticato le politiche di austerità e liberalizzazione promosse dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, ponendosi come uno dei principali sostenitori di un approccio economico più inclusivo e sostenibile, criticando decisamente il capitalismo sfrenato e sottolineando la necessità di un intervento statale per mitigare i fallimenti del mercato..
Tra le sue opere pubblicate in Italia: Economia del settore pubblico (1989); Il ruolo economico dello Stato (1992); Principi di microeconomia (1999); Principi di macroeconomia (2001); In un mondo imperfetto (2001); La globalizzazione e i suoi oppositori (2002 e 2003); I ruggenti anni Novanta (2004 e 2005); La globalizzazione che funziona (2006 e 2007), La guerra da 3000 miliardi di dollari (2009), Bancarotta (2010), Il prezzo della disuguaglianza (2013), La grande frattura. La disuguaglianza e i modi per sconfiggerla (2016) e Popolo, potere e profitti (2020).