Michele Sovente (1948 - 2011) è stato un poeta italiano e ha insegnato per anni Antropologia culturale presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Fin dagli esordi la sua poesia è caratterizzata dalla compresenza di tre lingue: italiano, latino e napoletano, spesso utilizzate per stesure multiple di un medesimo testo. In questo sorprendente pluralismo linguistico le tre «voci» rappresentano tre strumenti complementari, ognuno necessario a manifestare una diversa esigenza espressiva. Tra le sue maggiori pubblicazioni poetiche si ricordano L’uomo al naturale (Vallecchi, 1978), Controparola (Vallecchi, 1981), Per specula aenigmatis (Garzanti, 1990), Cumae (Marsilio, 1998), Carbones (Garzanti, 2002), Carta e formiche (Centro di Cultura Contemporanea Napolic’è, 2005), Bradisismo (Garzanti, 2008) e Superstiti (San Marco dei Giustiniani, 2009). È stato vincitore del Premio Viareggio-Rèpaci 1998 e del Premio Napoli 2010.