(Fano, Pesaro, 1429 - Sassoferrato, Ancona, 1480) umanista italiano. Discepolo di Vittorino da Feltre a Mantova, continuò gli studi a Bologna, dove nel 1447 entrò al servizio del cardinale G. Bessarione; trasferitosi a Roma dal ’55, ricoprì anche cariche politiche. Raccoglitore di manoscritti, sovrintendente alla stamperia romana di K. Sweynheim e A. Pannartz (per la quale curò edizioni di Plinio e Marziale), P. sostenne accese polemiche con P. Bracciolini, L. Valla, D. Calderini. Traduttore di classici greci e latini, autore di grammatiche e di trattati di metrica, è noto per l’Epitome (1474), e soprattutto per la Cornucopia (postuma, 1489), che, iniziata come commento a Marziale, assunse le proporzioni di un vastissimo repertorio filologico e grammaticale della lingua latina, da collocare, per il rigore scientifico, accanto alle Elegantiae di L. Valla e alla Ortographia di G. Tortelli.